Andrà in scena venerdì 2 Agosto alle ore 21:00, presso il Tempio Marasà del Parco Archeologico di Locri, lo spettacolo teatrale dedicato a Nosside, a cura dell’Associazione Prosopon e della SRC, Scuola di Recitazione della Calabria, ideata e diretta da Walter Cordopatri, Coordinata da Giorgio Colangeli, patrocinata dal comune di Cittanova e dal Giffoni Film Festival.
Lo spettacolo, scritto e diretto da Daniela Marra, si inserisce in un progetto più ampio, cofinanziato dalla Regione Calabria, che punta alla valorizzazione del sistema dei beni culturali e al rafforzamento dell’attuale offerta culturale presente in Calabria. Ed è proprio in quest’ottica che l’Associazione Prosopon e la SRC, in collaborazione con il Club di Territorio di Reggio Calabria del T.C.I., hanno voluto includere nel costo del biglietto la visita guidata al sito archeologico, che si terrà lo stesso 2 agosto a partire dalle 19:00.
“Per amare una terra è necessario conoscerla. Conoscerne la storia e i personaggi. Rarissimi sono i personaggi femminili e calabresi di cui i libri di storia parlano. Questo progetto è una grande occasione per poter conoscere più profondamente Nosside e la Locri di età ellenistica, godere di un racconto immergendosi nei versi di una poetessa d’amore e non solo. Una donna nobile e di grande rilevanza nella civiltà dell’epoca. Grazie all’artigianato di giovani attori profondamente motivati, vogliamo narrare una storia che si muove tra poesia, pietra antica e genialità creativa”.
Lo spettacolo sarà interpretato da Annalisa Schiavone, Caterina Filardo e Domiziana Sapone – diplomate SRC – e dagli allievi: Cecilia Versace, Federica Sottile, Arcangelo Deleo, Fabio Taca, Sergio Nicolaci, Vincenzo Petullà. Voice over Mario Parlagreco. Assistente Regia Santo Nicito.
“Calpesteremo la medesima terra che la stessa Nosside calpestò, ci muoveremo tra i reperti di un’antica civiltà per raccontare le gesta di uomini e donne che la resero grande. Battaglie e vittorie, amore e poesia nel luogo che per eccellenza ne fu testimone e che ancora oggi, attraverso i suoi resti, trasuda magnificenza e ci induce a riscoprire un’identità perduta.”