Imparare a recitare è un percorso lungo, diventare un bravo attore o una brava attrice lo è. Ci sono, però, dei valori che, chi aspira ad esserlo, porta dentro di sé, così come il talento che studiando e lavorando su se stesso emerge pian piano nella sua unicità.

Apprendere le tecniche è soltanto una parte del percorso di attore e attrice. A fare la differenza sono la sensibilità e l’ascolto con cui ci si predispone a imparare, l’umiltà con cui giorno dopo giorno si affrontano sfide ed esperienze, la consapevolezza con cui si superano le proprie paure.

Flavia Orecchio ne è l’esempio. Allieva del Lab Medium, grazie alla recitazione, è riuscita a tirare fuori la sua unicità. Coprotagonista nelle scorse settimane della produzione RAI “Mascaria”, nel ruolo di Anna, insieme al piccolo Giuseppe Barone nel ruolo di Nino e a Federica Sottile nel ruolo di Tonia, Flavia ci insegna che il talento ha bisogno di studio, passione e umiltà per essere definito tale.

In questa intervista Flavia ha condiviso con noi alcuni passi del suo cammino nella recitazione, da prima di iniziare a oggi.

A quanti anni hai cominciato a recitare? E dove?
Sin da bambina il mondo della recitazione mi ha sempre affascinato, ho avuto un primo approccio con il teatro amatoriale grazie alle rappresentazioni che si fanno spesso all’interno delle scuole. A dicembre 2022, vedendo una pubblicità sui social, ho deciso di iscrivermi ai laboratori della Scuola di Recitazione della Calabria, le cui lezioni hanno fatto sviluppare la mia passione, che da sempre avevo sentito parte di me.

Com’è stato dover conciliare la scuola con la Scuola di Recitazione e il set?
Non è stato poi così complicato, sono sempre stata una ragazza organizzata: se ho avuto dei compiti da realizzare per la SRC in concomitanza con lo studio del liceo, sono sempre riuscita a ritagliare del tempo per entrambe le cose. L’esperienza sul set mi ha fatto ‘perdere’ circa un mese di scuola, ma ciò non ha influito sul mio rendimento, ho sfruttato i momenti di pausa sul set per recuperare gli argomenti persi, gli insegnanti sono stati molto disponibili e interessati alla mia esperienza.

Quanto ti ha aiutato la Scuola di Recitazione della Calabria a crescere, e riconoscere i tuoi punti di forza? In che modo?
La Scuola di Recitazione mi ha aiutato molto a crescere: sono diventata molto più sicura di me. Il lavoro su noi stessi che facciamo alla SRC mi ha permesso di far emergere diversi lati del mio carattere, tanto le fragilità quanto i punti di forza.

È questo il bello della recitazione, ti aiuta a formarti non solo come attore ma soprattutto come persona, ti da maggiore consapevolezza, padronanza e, soprattutto, meno paura. Grazie alle lezioni della Scuola di Recitazione, infatti, anche la paura di essere giudicati o di esporsi al grande pubblico può essere facilmente superata.

Com’è andata con il cast, come hai vissuto questi momenti?
Ho avuto la fortuna di lavorare con un cast eccezionale, abbiamo instaurato non solo un rapporto professionale ma soprattutto personale; ci piace definirci la “famiglia” di “Mascaria” perché, in ogni momento e ogni occasione, ognuno di noi è riuscito a sentirsi come se fosse a casa. Faccio tesoro di tutti i momenti che abbiamo condiviso insieme: le chiacchierate interminabili durante gli attimi di pausa, le risate e, soprattutto, i consigli che mi sono stati dati.

Come ti sei sentita a recitare sul set di Mascaria? Che effetto ti ha fatto sapere che all’interno del cast comparivano altri colleghi della SRC come Federica e Giuseppe.

Recitare sul set di Mascaria è stata una delle esperienze più belle che abbia mai fatto, mi ha aiutato a consolidare quanto ho appreso durante le lezioni a Scuola di Recitazione e ha fatto sì che potessi realmente mettermi in gioco.

Sapere che avrebbero fatto parte di questo bellissimo progetto anche Federica e Giuseppe mi ha dato l’ennesima conferma del buon lavoro e delle grandissime opportunità che dà la SRC, avere anche loro all’interno del cast mi ha fatto sentire meno “sola” all’interno di un contesto nuovo. Soprattutto all’inizio avere dei volti conosciuti lì con me sul set mi ha aiutato ad aprirmi di più anche con gli altri attori

Perché recitare alla tua età fa bene?

Recitare alla mia età fa bene perché fa assumere maggiore sicurezza, mette in luce le diverse inclinazioni e aiuta a conoscere non solo se stessi ma anche gli altri. La recitazione aiuta a conoscere meglio le emozioni, ti rende una persona più empatica e fa sì che si possano instaurare dei rapporti sociali più sinceri, grazie all’accuratezza con cui si pensa alle sensazioni sia proprie che dell’altro. Recitare può essere una valvola di sfogo e aiutare a risollevarsi nei momenti un po’ più difficili.

Tre buoni motivi per cui un/a giovane come te dovrebbe studiare alla Scuola di recitazione della Calabria.

Un giovane della mia età dovrebbe studiare alla SRC perché ciò gli permetterebbe di:
– Instaurare rapporti di amicizia con altri ragazzi della sua età con cui condivide le stesse passioni e inclinazioni.
-Diminuire il tempo passato a casa da solo, o davanti ad uno schermo, occupandolo con attività formative e di sano divertimento.
-Avere molte opportunità in diversi ambiti: è una scuola che riesce a formarti sotto tanti aspetti, con il giusto impegno e dedizione ti permette di raggiungere grandi traguardi.

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